scritta per chi s’andava cancellando
e si scoprì due donne in una
a raccontarsi come mai era stata
profeta sprovveduta di se stessa
continuerebbe a scriverle
: è lì che sei rimasta, passandoti attraverso
indenne
così ti vidi nella scia del volo
cadere tra i gerani e adesso il velo
che ti sfigura e quasi ti cancella
ha il senso che ti diedi _parve una foto in ombra_
tuttavia
raccolsi ogni tuo modo di morire
non potevo sapere
quanto ti avrebbe consentito il vivere
e ancora le direbbe
: quella che non amai fu la resa dei conti
il decadere che non volli mai
ti appartenesse _un concordato vale poco
se non rispetti i termini (nel senso temporale)
e un gioco è bello a patto che finisca
in un modo o nell’altro.
Ed in quell’altro modo ch’è restare
sfogliandosi di tutte le risposte
scriversi un colorato ricordare
Come un prestigiatore sai trarre dal cilindro sempre coniglietti nuovi, chi ha le orecchie lunghe, chi le ha rosee, chi gli occhi tumidi, chi rifratti. Intendo che, ben salda al tuo tema, ai rapporti con il qua e l’oltre, il dopo, hai un’abilità semantica e riflessiva stupefacente: ammiro la tua grazia, la tua inventiva. Lasci sempre una briciola a noi, poveri passeri che pure ormai trovano bacche.
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conigli che sorprendono prima di tutto il prestigiatore, che ringrazia le aquile dalle grandi ali… altro che passeri!
se poi fanno tali apprezzamenti sulla mia poesia, mi rendono felice!
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Poesia allo stato puro! E scritta anche con molto ritmo e musicalità..
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grazie mille, Elis!
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Bella, in questo momento…. un po’ mi appartiene! Ti abbraccio cara amica.
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sono felice che la senta un po’ tua 🙂
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sì.
❤
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❤
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