gli orchestratori delle vie fluviali
eseguono tempeste di sconcerto
canoni inversi in rifrazioni d’acqua
e non si può parlare
ci si muore
sapendosi indifesi per stanchezza
chi si è rinchiuso dentro il corpo
fantasma di se stesso
(dei suoi mali cercati e assecondati)
in questo limbo in cui
non ci si accorge che le sue pretese
sono peggiori delle sue bravate
per l‘ennesima volta
passa in secondo piano la mia morte
ed io non so più stare in questa vita
facendo da custode
a chi ritiene d’essere rinchiuso
mentre mi tiene prigioniera.
“ed io non so più stare in questa vita”
“mentre mi tiene prigioniera.”
Oh, Cri, ti abbraccio forte forte.
Ascolta e ascolta questa musica che tu hai proposto.
Si trova pace. Per un po’…
gb
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per questo l’ho proposta, gb… 🙂
Yanni riesce a trasmettere qualcosa di commovente, nelle sue composizioni… e una sensazione di più ampio respiro…
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io non so più stare in questa vita
facendo da custode
a chi ritiene d’essere rinchiuso
mentre mi tiene prigioniera.
…questa chiusa…..
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ciao, Marta, sono constatazioni di vita reale, a volte riesce più difficile sopportarle.
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