Il varco tra pensiero e corpo
la zona franca aperta sulla tela
/ ci si passa disposti di traverso /
onde o corpuscoli
oltre le direttive degli squarci
ci si racconta nudi e mercuriali
microscopiche sfere inafferrabili
e non potersi veramente scindere
_il male ci dispensa dall’amalgama_
fuori da giorni stretti, fuori da nomi e fatti
sul filo del rasoio
monadi nei macelli senza scampo
enti divisi nello stesso istante
ciascuno il proprio vivere al risparmio
_l’amore è un ballo in maschera_
una pietà inservibile
alla necessità di rassegnarsi
e un punto chiude
la resa matematica e il confine.
Tragica, non sgomenta, dettato limpido, ritmo andante: dello stesso argomento sai trarre originalissime multiple versioni ma tiri fuori la matematica la fessura da cui filtra la poesia si chiude.
Per aspera ad astra, Cri. Le vie semplici se le sono arraffate tutte.
Narda
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le vie della mente sono infinite, non è così, cara Narda?..
e per fortuna ci tengono in vita, tra le asperità e lo splendore
grazie, tvb
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grazie, cara Elis!
questa cosa è nata da alcune riflessioni sulla filosofia di Guglielmo di Occam e da una mia interpretazione dei tagli di Fontana che mi fanno pensare alle ultime scoperte della fisica quantistica… sempre da dilettante, eh!
il qualcosa di poetico mi sembra un buon collante
🙂
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A Fontana ci avevo pensato per la verità! Ma un accostamento così azzardato (da parte mia) mi è sembrato riduttivo rispetto all’incipit ” Il varco tra pensiero e corpo
la zona franca aperta sulla tela”, ché la poesia attinge in realtà all’universo, come ben tu fai.
“Monadi nei macelli senza scampo” è sublime, forse però farebbe accapponare la pelle ai 500 e oltre astrofisici, di ogni parte del mondo, riuniti a Torino in questi giorni 🙂 🙂
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penso che spesso l’intuizione di un artista sia connessa a un più vasto sapere, lo stesso cui lo scienziato perviene per ricerca e deduzione logica.
e che le nostre individualità separate soffrano e muoiano per “uscire” dal torpore della univocità concettuale per conquistare ulteriori stati di coscienza, magari proprio passando attraverso le onde gravitazionali della materia oscura, per accedere alla luce piena di cui siamo fatti noi e tutto l’universo.
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Sì è vero, l’arte si alimenta dall’arte pregressa. Ed è la “summa” di tutti i saperi filtrati dalle coscienze individuali 🙂
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Superba, come sempre! Poesia pura…
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