Poi ho capito che
non scrivo poesie _registro l’anima_
qualunque sia
un’anima sorpresa
dell’estensione umana
_la donna ha piedi piccoli
sta nella nicchia del suo cuore indocile
è la bambina che tastava i muri
negli infiniti corridoi d’inverno_
nottambula già allora
depositata
quasi dimenticata
nei paraggi di quella oscurità
mi sconfinai sognandomi già adulta
e avvenne la realtà come se fosse
la profezia d’un qualche venditore di almanacchi
all’infinito. Oppure pavesata
_verrà la morte e avrà… non solo gli occhi _
provo a disdire il tutto
ma equivoco e minuscolo
come avvertenze di medicinali
non leggo le specifiche di revoca
nemmeno con la lente contafili