stiamo così
nelle periferie di sabbia
esposti alle paure dei rintocchi
abbiamo resistito alle correnti
_guadammo il fiume_
e non sappiamo come
siamo arrivati a queste spiagge
restiamo nei paraggi
alberi sradicati tronchi morti
sembriamo le sculture di Dalì
il falegname matto ha le sue sgorbie
scava fino al midollo
la linfa non ha forma né colore
_il sangue svela_
allora ci consegna allo scultore
che incide nella pietra il nostro nome
i cimiteri sono gli arenili
e noi, ciottoli piatti
arresi alle tempeste e alle maree
siamo la parte instabile di Dio
non so dirti altro che è bellissima, tutta, nelle parole, nelle virgole, nei trattini, perfino nei puntini… nel senso profondissimo che esprimi.
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e io non so che dirti grazie, per tutta l’amorevole condivisione di poesia e pensiero 💕
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