È quasi indifferenza necessaria
l’entusiasmo d’un attimo
finito già mentre si gira un foglio
_esistere ha un suo lato da mannaia_
il corpo esige
è un orologio caricato a pillole
la mente latita
è un luogo in cui s’inerpicano perdite
pullula di fantasmi ed omissioni
_il tempo favorisce l’incostanza_
Vanno via tutti i giorni
spariscono negli infiniti modi in cui si muore
quelli che amammo e quelli che ci amarono
e noi
imputati alla nascita
d’aver offeso un Dio
creatore di virus e altri consimili
della ferocia delle malattie
della degenerazione dei cervelli
noi sottomessi alle calamità
e alle lusinghe del piacere
noi
siamo le vere vittime indifese
condannati dal giudice impietoso
a non sapere il fine né la fine
Stupenda, e vera… è così che ci si sente, spesso, vittime indifese di qualcosa che sfugge a qualsiasi tentativo di comprensione.
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vero, Alessandra, vittime di ciò che si nega alla nostra comprensione…
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molto bella !
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grazie!
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se credessi in un dio… gliene direi quattro!
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io gliene direi otto!
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😀
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