– verrò quando si perderanno le grammatiche –
diceva
e non avevo da rispondere
salivo scale e scale e scale
ero spossata
– verrò quando saprai guardare il precipizio
senza paura d’inciampare –
fui tentata dall’ultimo gradino
mi sedetti
per rilegare fogli e copertine
d’un libro scritto a mano
bianco su bianco
– son qui per essere sepolto tra le pagine –
disse
ed io per la mancanza di numeri e capitoli
mi perdonai d’aver omesso il titolo e l’autore
e confluimmo insieme, corpo e anima
a perenne sconfitta di memoria
sotto una sola epigrafe