L’oceano in una boccia

criMare - by criBo

nella finzioneterapia
belletto sulle pagine
_leggiamo il male sulle guance rosa_
il ritocco dei versi in photoshop
formare una pozzanghera

intrappolati nelle solfe
ci si rimanda alle calende greche
estratti a morte
“a comme ven ven”   _Napoli docet_

Ogni momento è statico
testimonianza dell’effimero
cianometafore
le dipingo col blu di metilene
_il blu dell’anima_

il mio cervello è un mare
vi nuotano pensieri
girovagando da una tempia all’altra

 

 

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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6 risposte a L’oceano in una boccia

  1. cristina bove ha detto:

    ce la mettiamo tutta, per r-esistere, cara Paola.

    Piace a 1 persona

  2. lementelettriche ha detto:

    Sembra una sciocchezza, cara Cristina, invece mi stavo mentendo e non mi ero neanche accorta.
    Mi stavo addolcendo la pillola venefica da sola, mi arrabattavo.
    Segno inequivocabile che l’esistenza mi ignora, è quella che è, ma io sono troppo umana.
    Metto le toppe alla mia sensibilità come posso.

    Piace a 1 persona

  3. lementelettriche ha detto:

    Quindi gli impostori siamo noi? Sempre?
    L’artificio ci serve per andare avanti proprio perché è nuda e cruda.
    Ci si aiuta come si può.
    Non per prendersi in giro, ma per sopravvivere…

    "Mi piace"

  4. lementelettriche ha detto:

    Scrivere “estratti a morte” – come viene, viene, a caso – è smascherare l’impostura dell’esistenza.

    Piace a 1 persona

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