Fiori
vi coltivavo. Ora non più.
Cani e gatti
vi amavo. Ora non più.
E non perché vi sono ostile
ma per un senso d’allontanamento
da tutto quanto che
vivrebbe di per sé
se non fosse costretto dentro un vaso
se non fosse viziato in un salotto.
Metto i punti
al termine di frasi
in un adeguamento interpuntivo
per tralasciare spazi inutili.
Sono uno sterpo anch’io
come quelli stanziali sul balcone
il cane senza casa né padrone
il canarino evaso dalla gabbia.
Qualcuno suggerisce depressione
profetizzando distopie
che sono già in agguato, ma
nel chiarimento che devo a me stessa
oso rivendicare la distanza
tra l’utopia della bellezza
e la bruttezza della cosa certa.
Sapete bene quale.