Uscimmo insieme dalla stessa porta
anime in fuga dall’appiattimento
_di codici ammuffiti è pieno il mondo_
e valicammo asperità
guadammo sogni
imparammo il solfeggio delle onde
il divenire sabbia della roccia
il lascito dolente dell’assenza
ci guidava una forza sconosciuta
che partiva dal centro della vita
fiammeggiava negli occhi
e come lava
tracimava d’immagini e parole
in un fluire vorticoso, ardente
con mille nomi firmavamo il vento
gli affidavamo il fiato
perché lo trasportasse oltre le nuvole
e scrivevamo il nostro luccicare
sulle barriere d’ombra
_la speranza che il tempo
fosse la culla dell’eternità_