Impalpabilità dell’io pensante

 

Un dito nel costato della nuvola
appura il non consistere
siamo l’immensità racchiusa in atomi
l’umano tratteggiato in lineamenti
                               
se  avessimo negli occhi
cristallini elettronici
vedremmo solamente spazi liberi
e non sapremmo darci forma
saremmo dei fantasmi subatomici
scompattati nel volo delle polveri

forse di noi la voce
sarebbe il nome di ciascuno
il timbro unico e proprio d’ogni origine
nell’apparenza e nella dispersione
_l’Aria che tira
articola e respira venti e versi_

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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