scrivevano di penne
intinte nel carbone blu
carta nei rulli e copie tre
l’ultima sempre scolorita
quelli stessi
che non si sa che mai si sa
se adesso
bevono notti a fare salti quantici
o lingua di fragole e viole
in contrapposizione agli occhi
disorientati negli spazio vuoti
come pesci di boccia nell’oceano
si comincia per nome
e si finisce nelle bolle d’acqua
l’essere messi a fuoco
comporta lo schiarirsi d’altri segni
a chi passando li scorgesse
a chi volesse amare per davvero.












Pingback: Onde, tastiere e lettere mai scritte | miglieruolo
Già, ognuno nella sua bolla d’aria, coi suoi colori, i suoi sapori e la sua solitudine. Ogni tanto un respiro poetico e questa terribile invisibilità. Erano lettere per nessuno. Bel merletto interiore.
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per fortuna le mie presenze non mi fanno sentire sola.
e alle lettere ormai bado poco.
come sto badando poco, anzi niente, alle carinerie della forma.
ho solo voglia di essere seriamente vera.
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mi sa che anche noi bloggersss cosiddetti che continuiamo a leggere e scrivere sul beneamato web facciamo la fine di quei “pesci di boccia nell’oceano”
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mi hai fatto sorridere, word,
ma sono così pochi quelli che si vedono piccoli pesci prigionieri della propria vanità…
per sfuggire alla boccia non resta che confondersi con l’oceano.
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E’ la strofa conclusiva che racchiude tutto il significato, “essere messi a fuoco”. Ma certo, solo chi ama intensamente e ci mette la passione nella vita, in ogni cosa non solo nei sentimenti è messo a fuoco.
Una meraviglia questa poesia, cara Cristina, peccato non abbia ascoltato Debussy, ho cliccato ma nulla.
Un bacio e buon tutto.
annamaria
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cara Annamaria, ho provato a reinserire la musica, spero che adesso tu possa sentirla.
grazie della tua gentile presenza
un bacio e buon tutto anche a te
cri
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avevo lasciato un commento …
più o meno scrivevo che sono rimasta imprigionata in quella lingua di fragole e viole che beve la notte…
amo i sapori sapidi e sostenuti ma anche lievi e leggeri come bolle he si cullano nell’aria.
Buon mercoledì, carissima!
c.
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ciao, Carla, grazie di aver “assaporato” questi versi.
un buon week end a te, carissima!
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