Sgombero

finestre - by criBo

Finito il vento forte
quello che passa per le storie
che non cancella sangue e tantomeno
impronte. Lo sapeva
chi stava alla tastiera della vita
quasi passate invano cose estreme
al tocco delle dita
_ i criminali con ombrelli a fiori_
i morti nelle cripte delle chiese

ma il bagaglio di scorie
nel colloquiare in angoli desueti
un bicchiere di vino e una finestra
aperta sui dissolti muri
_solo fantasmi in vista_
e la figura
prendere un po’ di luce, appena un po’
nel divagare assolto

                           

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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17 risposte a Sgombero

  1. Paola Cingolani ha detto:

    Ad un dato momento, si assolve anche il divagare, si assolvono i fantasmi e persino i muri.
    Finito il vento forte, finito il passaggio vorticoso del nulla di fatto.

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  2. guido mura ha detto:

    Sono sempre più ammirato, Cristina, per la qualità (e la quantità) della tua poesia. Sembra che tu respiri poesia, quando io ogni tanto lancio un lamento, quando viene. Mi piace la tua capacità di recuperare anche la musicalità del verso, di cui oggi molti sembra abbiano paura. Qui poi c’è una composizione visuale che utilizza quella tavolozza oscura che ho sempre tanto amato in Braque (che però tendeva a virare sul verde). Sai che l’aria della suite in re di Bach è stata da sempre una delle mie musiche predilette, tanto che da ragazzino la cantavo, aggiungendoci i miei versi. L’avevo trasformata in un pezzo scritto per distogliere il pensiero dal suicidio, che, chissà perché affascina tante menti troppo giovani.

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    • cristina bove ha detto:

      grazie, Guido, di tanta considerazione e anche di aver rilevato la musicalità.
      sarà perché nella mia testa i versi si scandiscono da soli in una certa cadenza.
      dipingere è il mio passatempo, mi distoglie da pensieri tristi e da ansietà.
      Ti chiedi perchè tanti adolescenti siano affascinati dal suicidio… io credo che ciò avvenga perché quando si comincia a capire davvero qual è il destino umano, ci si sente disorientati, a volte disperati. Io lo so.

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  3. gelsobianco ha detto:

    Oh, Cri Cara, queste tue parole mi commuovono davvero.
    Grazie per avermele inviate.

    Ti voglio bene
    gb

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  4. cristina bove ha detto:

    grazie a tutti i pollici alzati!

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  5. Stefano Re ha detto:

    E’ splendida. Direi perfetta nella musicalità, nella scelta stilistica e nel modo di scrivere il verso. Ed emoziona.
    Stefano

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  6. carmen ha detto:

    Se si riuscisse a fara fare “sgombero coatto” al Reo Con Fesso, sarebbe già un’ottima cosa… per il resto… mi viene da commentare, così di botto, quel verso dove dici “i morti nelle cripte delle chiese”, per aggiungere che “i santi si fanno fra di loro”!!!!!
    Ma non siamo per caso capitati in un mondo non nostro? in un mondo-mostro?
    baci.car

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    • cristina bove ha detto:

      car_issima, quella soluzione che auspichiamo in tanti non ci sarà, quel reo non è fesso e neppure confesso,, e come lui tutti quelli che gli vanno dietro.
      mi stupisco a vedere come a volte dei versi nati per un certo sentire vadano bene anche per altro.
      Grazie
      baci

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  7. ludmillarte ha detto:

    buongiorno Cristina, grazie 🙂

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  8. tramedipensieri ha detto:

    Basta poco
    ci
    basta poco per riscaldarci
    un pochino di luce
    quella che vediamo
    nel divagare

    un saluto
    .marta

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  9. annamaria49 ha detto:

    “Lo sapeva chi stava alla tastiera della vita” Ecco è tutto qui il tuo messaggio ed io lo sento anche mio, cara Cristina. I criminali hanno ombrelli per ripararsi, vorrei invece che un forte vento se li portasse via.
    Poesia ricca di metafore raffinate e bellissime.

    un caro abbraccio
    annamaria

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  10. fattorina ha detto:

    E’ una poesia sugli “avanzi” del nulla. Qualcosa sfugge sempre alla rosa dei venti, alla foschia del dolore che non si solleva, eppure abbiamo una capacità incredibile per infilarci negli interstizi e lì vedere che ne sarà del resto del giorno.
    Narda

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