Nella foresta dei tendaggi
perdersi umani
per ritrovarsi corpi innocenti
nel chiosco dei colori
dipinta dalla bocca alla pancia rotonda
donna mela
sottratta alla cassetta
l’uomo perduto
l’eden deliberatamente disatteso
per il divano di lettura insieme
tra le carte da gioco e le scartoffie
fuori si fa pianura il tavolo da bosco
il letto che si stacca dai suoi rami
arriva il sonno
fin quando la mattina
nella cucina dei travestimenti
bere il caffè facendo scena muta
cara Paola, travestirsi da persona serena, mi piace!
speriamo di riuscire sempre a farlo.
🙂
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Vado anche io, nella cucina dei travestimenti, a farmi un caffè prima che la nevrosi altrui mi soffochi.
Vado travestita da persona serena.
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Una poesia che ci ritrova sempre con lo sguardo “quasi” incantato sul mondo
Quello è il proprio mondo di sempre, cresciuto con noi…
Un caro saluto
Grazie
.marta
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grazie, Marta, la poesia che ci sta sempre sotto gli occhi e che spesso non sappiamo vedere…
un caro saluto 🙂
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un’innocenza molto triste, vista la chiusa…tu sempre eccezionale maestra di parola
bacetto
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forse l’innocenza è accettarsi così come si è, nella pienezza della propria natura.
e poi… il resto
:*
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Sempre magica Cristina!
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ciao, momix!
sempre cara tu!
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ciao cara,
solo sei luce nella notte e…bellissima immagine! questa tua poesia mi piace tanto!
per ritrovarsi corpi innocenti
nel chiosco dei colori
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grazie, Raul
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L’ha ribloggato su daisuzoku.
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