Balzare all’ora ics
dal ponte delle sette vite alla via lattea
essere il punto luce dilatato
il senso di faville
nella stasi di mezzo
_in sospensione libera_ sapersi
senza necessità di spiegazioni
ero nel dormiveglia e mi chiamavo
con tutti i nomi dell’umanità
mi rispondevo in ogni lingua, udivo
l’anima della terra farsi voce
Ci s’incontra distanti
camuffati da sagome e profili
nelle condotte a dispersione
e per pudore dire l’essenziale
una fitta improvvisa di ritorno
accuso il colpo e mi divento niente
_se niente è l’io che tenta la sortita_
apro finestre sul rumore: irrompe
il traffico da strada
io m’incammino in un esilio d’ombre.
Attendo alla fermata
Buongiorno Cristina bellissima poesia. Il nostro io la fa da padrone! Ernestina
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buongiorno, Ernestina. grazie.
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