Sogniamo d’esser svegli
in un mondo di carta da sfogliare
in libricase riletti tante volte
dalle finestre confidenze angeliche
annunciano alla stirpe le spirali
_sarete madri e figli di voi stessi_
la voce che declina verbi e foglie
promette nuovi fiori alle sterpaglie.
Ed ecco che si fischia dai balconi
un alleluia di circostanza
ma ai nascituri inermi
non si rivela il furto della vita
mille comete sulle città morte
occultano il degrado e lo sfacelo
dall’uroboros ai nati nella paglia
l’astro tagliente sulle pietre alchemiche
spande la luce sua terribile
_saranno annichiliti figli e nomi_
Sogniamo d’esser svegli
nella speranza del chissà se poi
d’acqua, di terra, d’etere e di fuoco
nell’atanor del Dio dell’universo
si possa ancora vivere di noi