
cadeva senza mai toccare il suolo
una di voli e d’atterraggi
che dipingeva glicini sui muri
scolpiva il peperino
scopriva nella musica e nei libri
immagini di sé
una che si perdeva in mille pezzi
ma si faceva intera sempre più
una di sviste e imprecisioni
fiera della sua piccola statura
_cresciuta poco, l’anima di più_
faceva l’inventario dei dolori
una che si cullava i figli suoi
felice d’essere viva, amarli, amata
una tra tante
sorpresa di svegliarsi ancora a casa
dopo le notti blu degli ospedali
di guardare tra i pini in lontananza
il sole che si arrampica sui rami
una che vive mentre il resto manca
che sa di guerre mari e via tacendo
e non può farci niente
una in partenza senza preavvisi
un libro aperto sopra il comodino











questa è una poesia che apre alla speranza e che a me fa molto piacere sapere che viene da te
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grazie, Luigi 🙂
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una che vive quando il resto manca… meno male!
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❤ una per mille, non una a caso!
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o mille per una… così ho imparato ad essere anche loro… ❤
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ti sei saputa aprire alla moltitudine perché non sei priva di numeri… ❤
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sapersi immedesimare è vivere più vite in una ♥
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M’ispira…
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Bellissima davvero cara Cristina!
Envoyé de mon iPad
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grazie, Ernestina ❤
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“una che vive mentre il resto manca”
…
❤
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❤
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