Eros, Hypnos, Thanatos

La Vie et la Mort de Gustav KlimtSiamo avvezzi al concetto dell’ineludibile conflitto tra Eros e Thanatos, ma forse è più realistico pensare che il vero conflitto è quello tra Hypnos e Thanatos.
Il sonno spegne quotidianamente l’azione e se non fosse per l’attività onirica, anche l’immaginario si disattiverebbe. L’immaginario che possiamo verificare solo al risveglio.
Ma nella morte questo risveglio non ci sarà, e quindi chi potrà testimoniare d’essere stato vivo?

Quelli che restano sperimentano l’assenza, chi è morto non saprà di essere assente.
Allora c’è da chiedersi in che cosa consiste la morte veramente.
Una disconnessione dal mondo degli eventi di chi sa e non può opporsi al disgregamento?
Un senso di inanità di chi assiste ma non può sapere di quel disfacimento?
Scriveva la mia amica Lucia Tosi:

“di che parla la poesia?
della morte.
solo della morte?
della morte, sicuro.
ma non è vero: c’è di tutto nella poesia.
c’è di tutto, sì: ma lei è sempre lì.
ci sono alberi e vento e acque…
…ma lei è sempre e ovunque: in quegli alberi in quel vento e nelle acque.
non posso pensare che i poeti mi parlino solo della morte.
se i poeti sono poeti ti parleranno sempre e soltanto della morte
che la nominino o la tacciano, la morte di tutti, la loro stessa morte
è sempre e ovunque.
non ci credo.
ora non lo pensi: ma poi lo penserai.
e quando?
quando incontrerai davvero un poeta. e lo incontrerai dentro di te e dentro
di te ti parlerà con parole che non si leggono che non si possono sentire.
e dietro gli alberi i volti le case la guerra l’amore sentirai che si nasconde lei.
ti prenderà un brivido una vertigine ti stringerà alla gola.
sarà terribile, sarà spaventoso?
sarà scoprire che si può amare la vita.”

E questa è l’acquisizione del poeta, che della finitudine ha la cognizione ma vede uno spiraglio oltre il mistero.
Ci si può accontentare? Ci si deve.

 

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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3 risposte a Eros, Hypnos, Thanatos

  1. lallaerre ha detto:

    Qualche tempo fa ho trascritto questa mia esperienza ipnagogica:
    “mi scivolava via la mano dalla tua / ti dicevo: ciao… / non saprò mai se mi hai risposto…”
    Ecco, questo per me è il morire, pieno d’amore per questa vita, che in quel momento vorrei poter salutare.

    Piace a 1 persona

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