Parola di Cambronne

Quando le vie sono finite
si avanza su sterrati
i prati infradiciati dalle piogge
piegano sulle buche
giochiamo a nascondino trallallà
votiamo per cartelli indicatori
ohibò! _mandano tutti a quel paese_
e i poveri viandanti per passare
devono fare salti doppi e tripli
contati dalle pecore _in verità montoni_
per farle addormentare

giochiamo a chi si sveglia dal letargo
insonnolito
stanco di cure palliative
esonerato dalla vita
sonnambulo sui margini
del nero più profondo
_l’abisso aspetta che
si metta un piede in fallo_

la speranza è penultima a morire
l’ultima fu evacuata

 

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
Questa voce è stata pubblicata in poesia umoristica, poesie, poesie della rivolta e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Parola di Cambronne

  1. Pingback: nove cose da fare per l’ambiente, anzi dieci – bortoblog 37 – cor-pus 15

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...