In una sottrazione di candore
la fronte sottintesa
vedevo il vuoto e chi
sapeva della logica del fare
e se ne andò per non lasciarmi sola
esposta al tempo che ci sconfiggeva
due cuori gli battevano nel petto
uno per dire t’amo
l’altro per dire vattene lontano
udivo le parole
sapevano di zucchero e misteri
in frasi di cannella
che a trattenerle in bocca si poteva
assaporare il sole
l’avvolse una canzone di congedo
fatta di nebbia e note
in cui spariva il tu delle memorie
ed io con loro