se i corpi
fossero punti di riferimento
sarebbero immutabili
e la vita
un rettilineo senza panorami
ma in un continuum curvo
l’eternità fatta percorso
è un’interfaccia tra nascita e morte
un nastro di Moebius
che in alternanze gravitazionali
scorre mutando forma e percezione
ad ogni svolta
e se la fine
disfacimento o transizione atomica
fosse fittizia sparizione
un susseguirsi di rivoluzioni
di noi
nell’incessante divenire
persisterebbe qualche traccia
Complimenti per la fantasia e per l’originalità . . . non è da tutti.
Un saluto
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grazie.
saluto ricambiato
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Perfetto!
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Allora d’accordo, grazie, se hai anche accounts su Facebook o Instagram dove vuoi essere taggata, comunicameli! A presto.
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Mi è piaciuta molto la contemporaneità di questi armonici versi, potrei ribloggarli sulle mie carte carbone Sabato mattina alle 8:30? Grazie comunque e buona serata.
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grazie a te per la condivisione! 🙂
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