Disaccumulatrice seriale

Ho visto un reportage
c’era una casa zeppa d’ogni cosa
sembrava una discarica
di scatole indumenti sacchi e pacchi
dal pavimento al colmo del soffitto
vasca lavelli tavoli scaffali
mucchi perfino sulle porte
la giornalista procedeva a stento
dietro la donna che spostava i mucchi
quel tanto da passare
e le mostrava il covo del suo letto
_ dormiva tra cataste di giornali e panni sporchi
come una mosca in trappola_

guardavo e mi sentivo soffocare
a immaginarmi persa in quell’ammasso
io che da sempre vivo nell’opposto
mi libero del vecchio, mi diserto
di volta in volta ho abbandonato case
arredi e suppellettili
conservo solo libri, qualche oggetto
che mi ricorda il mare, i figli piccoli
castelli sulla rena
una conchiglia, una radice insugherita
_ne trassi una minuscola scultura_
poche fotografie, lettere di…

tendo a ridurre al minimo i bisogni
se fossi una cipolla
sarei soltanto il centro delle sfoglie
ma sono invece un’isola
in mezzo a un mare-amore
inestimabile

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
Questa voce è stata pubblicata in poesie, poesie dell'abbandono e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...