Vivere alla giornata
sorpresi di svegliarsi ogni mattina
e sdoganare il corpo
al valico tra camera e salotto
assolversi dei compiti imprecisi
delle malinconie dei tempi andati
scendere da sé stessi e andare a piedi
fino alla porta delle percezioni
era la strada a picco sull’ignoto
a sequestrare le follie dei giorni
il male oscuro sempre lì in agguato
formiche stampigliate sulla carta
in fila per minuscole epopee
di piazza in piazza
la folla accorre, inalbera cartelli
ed è sollievo stare alla finestra
a farsi rasentare dalle nuvole










