Fu soltanto un istante
la sua solitudine dai tempi sbagliati
l’evasione sbiadita, i giochi d’ombra.
E vedevo la ruga approfondirgli la fronte
inerme, senza più corazze.
Un ragazzo lontano gli tremava negli occhi.
Aggrappato alle mani si sporgeva dal petto
Foglia fissata ancora sul suo ramo
lo stelo assottigliato dall’autunno
Colsi il grido taciuto
la maschera ingrigita a separare
il passato e il presente.
E capivo. E capiva.
da “ La colpa d’essere poeta“
minisilloge per La dimora del tempo sospeso (gennaio 2011)
“Un ragazzo lontano gli tremava negli occhi.” ❤
Come è difficile accorgersi di non poter aiutare chi è
"Foglia fissata ancora sul suo ramo
lo stelo assottigliato dall’autunno"
anche se vi è amore vero.
E' un grande dolore sapere che non si può far nulla per chi è nell'autunno e soffre.
"E capivo. E capiva."
Sei grande davvero!
Cri, ti stringo forte
gb
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cara gb, a volte fa male assistere alla sofferenza di chi si ama.
eppure non abbiamo altro potere che quello di una parola di conforto.
grazie
cri
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L’ha ribloggato su daisuzoku.
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grazie mille, Raul! 🙂
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quante grida taciute cara Cri (almeno questo grido è condiviso con qualcuno che capisce l’autunno e non solo). sempre intensa ed emozionante.
ti abbraccio, buona domenica.
Lud
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il difficile, cara Lud, è rendersi conto che non si può far nulla per chi grida e soffre per la stagione che incombe… nemmeno per amore.
ti abbraccio anch’io
buona domenica
cri
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