Messaggio a forme sfuggenti (rivisitazione)

il cuore a pezzi - by criBo

distribuita in molti versi
oltre che direzioni
e diventare inafferrabile
sferetta mercuriale     un io-violino
che si sparpaglia in note in fondo al letto
_là dove non trovo i piedi_
e chi sarò da ricavarmi umana?

ho gli occhi, oppure no, soltanto tracce
cosiddette essenziali
ora divelte dalle storie [un senza oggetto
alcun soggetto]
: il noi mi fa sparire e riapparire
in punti imprecisati della stanza
ah, la follia! dice la particella
dal centro della fronte
_il braccio s’è disteso a dismisura_
l’abbiamo perso nel dimenticarci
esonerati dalla compattezza

la vigilanza impone un veloce ripristino
e ci si trova ad essere incastrati
nel corpo-bara che ci cresce addosso
morti che non si adeguano
alla follia di percepirsi vivi
_di me di te di voi solo un pensiero_
enti fugaci
in un continuo perdersi di vi(s)ta

                                      

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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10 risposte a Messaggio a forme sfuggenti (rivisitazione)

  1. bella e vitale! come sei tu!!!!
    buona domenica cara amica, un abbraccio stretto.
    🙂

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  2. cristina bove ha detto:

    il gioco di parole è proprio quello 🙂
    e grazie per individuare i molti significati che questa UNA sparpaglia per non sentirsi troppo sparpagliata…
    noi cosiddetti vivi, non abbiamo del tutto presente qual è la vera realtà, che, malgrado la vacuità degli spazi quantici, ci permette di apparire densi e compatti…
    di quale scarsa consistenza, sa bene, la fisica quantistica! e dunque morti all’illusione, giocatori di una partita tra l’essere e il divenire, forse soltanto Pensiero.
    grazie mille!
    buona settimana

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  3. elisabetta ha detto:

    Comunque tu ti (vivi)sezioni, anche se non trovi i piedi e il braccio si è disteso a dismisura, e gli occhi ci sono o non ci sono, sempre rimani UNA che sa fare (da facio-facis.. creare, costruire ) Poesia!
    Questa poi è Ironica, intelligente, anche istrionica in quel “morti che non si adeguano
    alla follia di percepirsi vivi”…
    Wow! che vitalità, altro che corpo-bara (immagino nel doppio significato di barare e di involucro eterno)
    Buona domenica 🙂

    Piace a 1 persona

  4. cristina bove ha detto:

    cara gb, se non ci fosse la Bellezza a darci respiro, forse non potremmo nemmeno sentirci vivi.
    in fondo dobbiamo a questo corpo materiale la scoperta del mondo, e la creatività del pensiero.
    ti abbraccio ❤

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  5. gelsobianco ha detto:

    ” un io-violino
    che si sparpaglia in note in fondo al letto
    _là dove non trovo i piedi_
    e chi sarò da ricavarmi umana?”
    Oh, questi versi!
    Eppure, nel nostro processo verso la “fine” ,”nel corpo-bara”, che ci cresce addosso, possiamo cogliere in noi i tuoi bei versi, Cri, le note di Vivaldi e le fotografie di questo video

    Ti abbraccio

    gb

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  6. fattorina1 ha detto:

    La disumanizzazione procede senza interruzioni e senza pietà; non vorremmo farci mostruosi, rappezzi di organi , ma non possiamo sfuggire alle parche, a Cloto che colpirà improvvisa.
    Narda

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  7. chiamamip ha detto:

    Imprigionati in un corpo che decade e sottolinea l’incombere della morte, mentre ci aggrappiamo a una parvenza di vita. Bella, Cri.
    Un sorriso
    P.

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