Di me, di noi

y cassiopeiae

del nostro essere terra e inconsistenza
e nel contempo
l’amore che ci addensa e ci colora
ed è mistero a oltranza
eternità e momento
il punto e l’infinito
il segno e il vuoto
la finitezza e l‘immortalità

ho una visione che mi dà conforto
nell’insostanza del pensiero:
che siamo forme ottenebrate d’ansia
nell’illusione della compattezza
eppure stelle
velate per nascondere a noi stessi
negli abissi dei cuori e delle fosse
lo splendore che non potremmo reggere:
il dio di luce che respira in noi

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
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2 risposte a Di me, di noi

  1. carissima, le tue parole “aprono zolle”.
    consolante e, insieme, inquietante pensare che il non conoscer(ci) sia per un eccesso di pienezza, non per l’esiguià dell’essere.
    e capire come il prezzo sia, dunque, quello di un pudore ‘velato’.
    Bellissimo testo.
    un abbraccio,
    zena

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