essere il mare
avere una memoria da risacca
ricordi soffiati nella testa
che affiorano e svaniscono
dissolti come onde nella rena
essere il suono
di chi cammina lungo la battigia
una cadenza appena percettibile
impronta dopo impronta
intonazione d’acqua
essere il tempo
dalla remota notte all’orizzonte
che ci racconta di destini e vita
tracciando sulla spuma
intrecci d’alghe
essere chi
conosce la tempesta ed il sereno
che sta nel mezzo d’ogni cosa, e che
disorientato dalle percezioni
grida l’amore al mondo
sperando in un abbraccio di ritorno