Aspettava
sull’orlo di una nuvola
la nuova forma in cui precipitare
_sarebbe stata stretta_ tuttavia
avrebbe ottemperato al suo dovere:
sperimentare la materia e il tempo
altri infiniti sparpagliati in luci
prima d’avere l’ombra e il peso
sapevano d’esistere
ma
senza consolidarsi
non potevano amarsi né abbracciarsi
né guardarsi negli occhi
allora
sfidando malattie, ferocia e morte
divennero molecole di un corpo
conobbero gli opposti
l’incessante mutare delle cose
il domandare senza le risposte
chi non si arrese al buio, scoprì i colori
le musiche del Tempo
la Bellezza
così placava l’ansia del distacco
distoglieva il pensiero
da quell’insana voglia di ritorno
conobbero gli opposti
l’incessante mutare delle cose
il domandare senza le risposte
[solo perché tentarono – invano –
facendosi domande]
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