nel cogliere i ritorni
i passi dentro un corridoio di neve
scene offuscate e non d’amnesia
che pure svuota parte delle impronte
una canzone triste negli androni
vecchi colombi in fila su ringhiere
ad aspettare il volo di caduta
con gli occhi rossi sembrano di pianto
annate complicate
una moria di bipedi smarriti
nella follia virale
il confine si va rarefacendo
nella giuntura tra la luce e il buio
l’essere umano è corpo che racchiude
coscienza che si espande
e nella convergenza degli estremi
è l’uno e i tanti
“annate complicate
una moria di bipedi smarriti
nella follia virale” Sì, Cristina,tanti. Bei versi sempre.
Piera
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grazie, Piera.
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