filigrane d’argento, i movimenti
un tintinnio di scaglie
serpentine le braccia
la donna tutta in un cappello
da spiaggia
l’uomo in costume blu
nel rosso tinto del giardino d’aceri
erano come foto arrotolate
banconote scadute nelle tasche
passarono quegli anni
ricordi di salmastro mare e calchi
di giovani sdraiati sulla rena
reclamava la vita
quasi a mancare il fiato
non avevano frecce direzionali
né calendari a chiedere una proroga
che venne ad insaputa
_li colse impreparati_
stilati in calce ai documenti
i nomi
persero i volti di riferimento
era calato il vento dei respiri
e si fu foglie
d’olivi taciturni nel parco degli addii
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grazie, Mauro
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