Archivi tag: alberi

Di_stanze

filigrane d’argento, i movimenti un tintinnio di scaglie serpentine le braccia la donna tutta in un cappello da spiaggia l’uomo in costume blu nel rosso tinto del giardino d’aceri erano come foto arrotolate banconote scadute nelle tasche passarono quegli anni … Continua a leggere

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Avaria

Battezzare una falla di navemadre ferma in darsena squarcio da cui pescare il cielo caduto in mare prima del naufragio ci perdonino i figli la perdita di bussole le imprese non portate a compimento i miraggi condussero lontano le tempeste … Continua a leggere

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L’orizzonte degli eventi

sporgersi da finestre sogni di carta in veste di aquiloni in attesa d’un vento di ritorno speranzosi d’illogico volare selfie di facce lisce come bambole icone senza età ma infondere un colore alle propaggini non mette primavera alle radici né … Continua a leggere

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L’arte di arrancare

Un po’ si avanza un po’ si retrocede si va presupponendo che la strada conduca a premi vari e cotillons (danse macabre) ci fa paura questa ressa c’eravamo una volta e adesso fragili non possiamo adeguarci alle vittorie per piccole … Continua a leggere

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Più o meno come i fiori del tarassaco

  Idee che non si sa da dove vengono scompigliano il cervello _c’è confusione qui_ dissero gli alberi piangenti sui ruscelli quando un pensiero di telepatia divenne foglia _vorremmo piedi senza le radici_ il più vecchio dei salici assentì sapiente … Continua a leggere

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Mobili che fingono d’essere importanti

Ho una credenza piena di non so ratti pensieri che fanno paura mi salvo salendo su una sedia e nell’aldiqua della spalliera resto protetta da scaffali di disordine non soltanto mentale _vengono in mente sogliole saponette allo zenzero califfati arabi_ … Continua a leggere

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Oh mio Me!

Oh mio Me! Gridò scombussolato Dio qual è quel testo che mi fa tiranno e mi fa rabbioso con me stesso in quanto io sono tutto e tutti e mi suicido così per farmi pasqua di bomba in bomba di … Continua a leggere

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Oltre il fiume

  il ponte piange a varchi aperti nelle sue luci scorrere attraverso l’acqua che va ma non ritorna indietro nel rito di passaggio _ci si viveva in piena_ le onde sulle spalle e gli occhistelle perduti in prospettive di golena … Continua a leggere

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Per non perdere il senso (oppure sì)

  D’innumerevoli esistenze il pianto e il riso vite da sbarco o vite da blasoni occuparsi dei fatti dis_occuparsi di balconi e salti esiliarsi non basta per ingannare il tempo e la ragione sono finite storie e cantastorie nella piazza … Continua a leggere

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Appellativi categorici

  Ho visto zampe di lucertola tracciare sabbia di giardini zen striare voci d’estensione sopranica si potrebbero udire ali di moscerini prigionieri battere ai vetri _morti d’abbandono_ fuori le vespe han fatto il nido nella buca da lettere i cognomi … Continua a leggere

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