E qui tra noi
possiamo dirci della geografia
sui corpi vivi
la madreperla delle cicatrici
il metallo sepolto nella carne
_a volte vibra come a dire: sto_
gli occhi mi guardano negli occhi
tentano di spostare il puntofuga
come se la civetta dei vent’anni
potesse riaffiorare dagli specchi
il mare quieto
bagna le gambe e il suono della riva
la mia città è un ricordo cartolina
_risate in sottofondo_
la bambina è nascosta in versi amari
ha lune tra i capelli
scorrere di ruscelli fino ai piedi
e sembra levigata
quasi una pietra che trattiene l’acqua
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