Approvvigionamenti

Quelli che arrembano scaffali
per rimpinguare le dispense
temono fame e sete, fanno a gara
a chi resisterà su questa terra
_se poi verrà la bomba, il bunker già
li aspetta con derrate in quantità_
staranno stretti tra parenti e amici
il tempo che ci vuole non si sa
per impazzire nell’oscurità:
il pane, l’acqua e tutto il resto che
sicuramente finirà.
                       
Allora metteranno il naso fuori
sperando che si possa respirare
_malgrado le tempistiche-degrado
si credono immortali?_
Non sanno che ci vogliono tre secoli
per degradare cesio uranio e iodio
che polveri pesanti radioattive
soffocheranno ogni forma di vita
che il mondo sarà un cumulo di cenere.
                             
Usciranno affamati dai rifugi
_sopravvissuti da sepolti vivi_
e non avranno il tempo di capire
che sono stati e che saranno ancora
inesorabilmente morti

Informazioni su cristina bove

sono grata alla vita d'avermi lasciato il sorriso
Questa voce è stata pubblicata in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie del silenzio, poesie dell'abbandono, poesie della confusione, poesie della disperazione e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento