microscopico
al centro della pietra
un seme di matrioska
l’io che non sa _ma sa_ che tutto intorno
esiste per finire
l‘io generato al buio dell’innocenza
che concepisce il bene e il male
e s’arrovella sulla cose instabili
per inventarsi luoghi d’oltreluce
mentre gli dei spietati
dai cieli delle ipotesi
partoriscono guizzi di fotoni
ignari della luce
terribili e grandiosi
vivi nella fulminea apparizione
e subito eclissati
L’ha ribloggato su lementelettrichee ha commentato:
E mi torna la docile (quanto? – a forza!) fibra dell’Universo, quella raccontata dall’uomo di pena Ungaretti.
Cristina: il mio faro nella nebbia.
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grazie, sempre cara e attenta amica.
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E mi torna la docile (quanto? – a forza!) fibra dell’Universo, quella raccontata dall’uomo di pena Ungaretti.
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cosa sarebbe l’universo senza il microscopico seme capace di vedere quei “guizzi di fotoni / ignari della luce”?
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e cosa sarebbe il microscopico seme senza la coscienza di esistere in quell’universo infinito e ignoto che lo contiene?…
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proprio così, necessari l’uno all’altro!
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