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Tag Archives: figli
Poesia terraterra
Non c’è consacrazionea scrivere la lista della spesaa fare spaghettate all’aglio e olioa strofinare bagni e lavandinia sciorinare panni sul terrazzonon c’è rimatra bollettini e tasse da pagareacquisti onlinee via dicendo di siffatte cose ma se avessistudiato come cingermi d’allorosarei … Continua a leggere
Pubblicato in poesia umoristica, poesie
Contrassegnato aglio, alloro, bollettini, bucato, cuscini, divano, figli, lavandini, mciambelle, nipoti, olio, palandrane, patenti, petetine, poesia, salvagente, spesa, tasse
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Spes ultima dea
Forse c’incontreremo quando il tempo sarà perduto sognoe noi reali_noi che la morte ci rifece vivi_constateremo che l’amorenon è solo carezza ma respiroluce che abbraccia un’altra luceche ricongiunge genitori e figliamanti e amicie per l’eternità li rende stelle
Nella città di sabbia
Sui marciapiedi frantumati prossimi al precipizio le donne han messo in fila le stagioni i giorni neri delle assenze le briciole di voci nei cassetti gli abiti che non è mai domenica il passaporto per il letto il tappetino con … Continua a leggere
Matrix
Pronuncia i nostri nomi con voce di galassie in fiore noi che siamo gemme lustrate a fiato ecco ci chiama noi che ci fece figli di sua fonte zampilli e sonagliere noi che ci travasiamo e diamo vita a vortici … Continua a leggere
Avaria
Battezzare una falla di navemadre ferma in darsena squarcio da cui pescare il cielo caduto in mare prima del naufragio ci perdonino i figli la perdita di bussole le imprese non portate a compimento i miraggi condussero lontano le tempeste … Continua a leggere
Messaggistica
Mi guardo bene dal sollevare l’onda la calma piatta vela e mi tutela dalla mia voglia di lasciare il mare e avventurarmi dove il taglio netto accoglierebbe il mio tramonto invio dispacci in bocce senza tappo fogli che mai nessuno … Continua a leggere
Le ombre di Platone
Ho visto i figli degli dei minori farsi preghiera di ritorno per piccole felicità di corpi muti e non posso capire se vivere per vivere mi basterebbe per voler esistere sbaglio perché non so, mi dicono _e forse hanno ragione_ … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie della confusione
Contrassegnato caverna, corpi muti, dei minori, dolore, dubbi, ferita, figli, fuga, giorno, mondo, nebbie, notte, ombre, Platone, regione, rocce, vivere
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Docente e discente
L’imparavo di misteriose anestesie un dolore educato da malati in pantofole di feltro foulard di seta stile regency il vecchio professore insegnava che i testi si dissolvono e l’ora che compare sui quadranti è sempre l’ora ics ho appreso mentre … Continua a leggere
Dissolvenza
sta scomparendo a cominciare dagli occhi il vecchio che biascica parole maligne come se fosse un altro a parlargli tra i denti i pochi rimasti pesca spezzoni di ricordi nel turbinio d’immagini fotogrammi di un film che ha preso … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono, poesie della confusione
Contrassegnato bellezza, denti, figli, film, fiori, gibigiana, intermittenze, luce, occhi, parole, ricordi, ringhiera, spazi, vecchio, zone morte
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ci sono giorni
Ci sono giorni che si vorrebbe tacitare il mondo scendere dai frastuoni lasciare al banco di lavoro un sosia tuttofacente riconsegnarsi a un tempo senza storia a un io senza memoria che smetta di sentirsi responsabile di paradisi inesistenti _ai … Continua a leggere
Evanescenze funzionali
come in un film girato in bianco e nero si risvegliò nel letto d’ospedale il rumore del tonfo sull’asfalto finì mentre finiva in dissolvenza la scena muta del precipitare si perse in una tenebra acquiescente divenne un’amnesia tra … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie della rinascita
Contrassegnato amnesia, asfalto, donna, figli, film, futuro, luci, ospedale, precipitare, ragazza, vivere
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Lettera al buio
ti scrivo mentre sono ancora viva _dopo non so se mi sarà possibile_ non ti faccio le solite domande ormai lo so che non rispondi mai stai sulle tue hai tutti gli avvocati difensori intonacati d’oro garanti delle guerre e … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie del silenzio, poesie dell'abbandono, poesie della confusione
Contrassegnato anagramma, avvocati difensori, bambini, cervello, domande, donna, figli, gabbia, guerra, lettera, mela, morte, profitti, uomo, viso, vita
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La beffa dell’arca
Avremmo visto il luogo in cui si nasce dalla propria morte e si continua a vivere in esilio _quando inventammo il cielo_ ciascuno immerso nelle proprie nuvole con la testa al di là delle montagne un santo scalatore o un … Continua a leggere
Una che ancora sta
cadeva senza mai toccare il suolo una di voli e d’atterraggi che dipingeva glicini sui muri scolpiva il peperino scopriva nella musica e nei libri immagini di sé una che si perdeva in mille pezzi ma si faceva intera sempre … Continua a leggere
Senza gloria
Gente che s’alza ogni mattina e va a timbrare giorni sempre uguali gente che salva vite in ospedale o che ci muore gente che va per mare pescatori di pesci e di tempeste gente che annega prima d’arrivare nella disperazione … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie della disperazione
Contrassegnato figli, follia, funerali, irrisione, malfattori, mare, mediatori, mercato, migranti, mondo, officianti, ospedale, pensione, pescatore, pesci, porto, solitudine, tempeste
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Causa pranzo
sulla montagna l’ufficio chiude a mezzodì mancano pesci e pane moltiplicarli è impresa da titani _ a timbrare la fame non ci sono profeti agli sportelli _ le direttive sono impopolari: la morte è irrilevante se la benedizione del pastore … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie della confusione, poesie della disperazione
Contrassegnato animali, documenti, ecatombe, fame, figli, fiori, giardini, lacrima, lavello, mandolini, mondo, montagna, morte, musica, pani e pesci, pastore, pausa, pluvio, pranzo, scartoffie, storia, timbrare, titani, ufficio
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DONNE
A quelle donne di meraviglie e fiori quelle che silenziose fanno andare casupole e favelas, figli portati sulle spalle chine, lana pungente sulla pelle dita affondate negli inverni donne dismesse a ricamare perle e chatouches per quelle fortunate. Donne dai … Continua a leggere
i miei figli
Di una realtà ignota e sconfinata in cui si manifesta l’universo, dalle stelle remote alla natura di questo nostro pianeta, trasmettere la vita ad altri esseri umani è l’evento che trasforma il corpo di una donna in atanor, artefice dell’alchimia … Continua a leggere
Pubblicato in Alchimia, figli e nipoti, riflessioni
Contrassegnato abbraccio, amore, corpi, cuore, dire, figli, gratitudine, madre, morte, parole, vita
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Dazio
Troveremo un forziere in fondo al sangue quando germineremo dalle ossa estranei quasi … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesia, poesie, poesie dell'abbandono, riproposte
Contrassegnato ceri, dogana, fantasmi, figli, forziere, mare, progenitori, riva, scambio, speranza, stagioni
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Di genere
*Abbiamo un modo così particolare di scriverci la vita addosso certificati d’esistenza in cui pezzi mancanti più o meno visibili ci sottraggono … Continua a leggere
