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Tag Archives: braccia
Micro-storia
Era in principio il paramecio dalle lunghe ciglia quando l’uomo non era in calendario e le oloturie sarebbero poi state le sirene nei sogni delle amebe benché senza cervello stupirono dei primi avvistamenti delle protuberanze sul percorso bozze … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene
Contrassegnato ameba, braccia, brodo primordiale, brodo terminale, cigliati, faccia, gambe, homo sapiens, paramecio, protuberanze
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Architetture oniriche
estranea alle mie braccia suddivisa una che sembra tante e in sogno tra gli scaffali d’un supermercato incontra la regina d’Inghilterra che furtivamente mangia un pomodoro e si confida: sono senza una casa risponde una di me sofisticata: maestà l’hanno … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene
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In itinere
era discesa per un mezzo giro sul mondo degli oggetti ma perse ogni contatto _la sua gente s’allontanava sempre più_ mentre cadeva e sprofondava dentro le molecole eppure un volo le testimoniava d’un alfabeto senza le parole suoni-luci dicevano colori che … Continua a leggere
Sarabanda
ora che non è tempo delle ventate e delle vesti smosse né di nastri vermigli tra i capelli né delle giravolte sul granito un battito del piede e dalle intercapedini germoglia l’abbozzo d’una rosa di calcite andremo scalzi in cerca d’un addio soffiato nella silice _un cristallo dardeggiato … Continua a leggere
La tempesta non conta i suoi morti
Videro fuochi di sant’Elmo aprire il nero come fosse un foglio un mare obliquo mare mare mare! navigavano vene da contratto senza diritto di mugugno ma d’inventarsi un cielo sì lo fecero grondante di bitume piovvero inferno e sangue il … Continua a leggere
L’assetto
Fermo sulla stadera il peso morto controbilancia un falso macroscopico benché l’estrema copertura regga sessantaquattro chili d’imballaggio l’angelo veste fiori di lillà redige l’atto notarile certificante un esito qualunque lo stato di prenascita o postmorte ed in entrambi i casi … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato angelo, braccia, ghirigoro, imballaggio, inesistenza, lillà, pensiero, persistenza, stadera, suoni
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L’acquiescenza delle carte
scivolano giù dal letto le scritture formano una pozzanghera d’inchiostro sullo scendiletto _ma se non hai mai avuto tappetini!_ è vero, non li ho avuti, ma soltanto per scelta ché ho smesso da tempo d’abitarmi e scrivermi graffiti dal seno … Continua a leggere
Qui non si è più diversi
giorni allineati ai sassi vinti al tirassegno della vita noi lo sappiamo, il cuore segna tacche nella prigione il muro afflitto piange segni riversi nudi per chi passa soli noi che ci siamo battuti con onore però recalcitranti al … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato amore, braccia, catamarani, malfattori, mattino, misure, occhi, perle, sassi, sirene, sogni, tirassegno, uomini, vita
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Minimalismi cerebrali
Il buio il vuoto in cui perdere il senno e quelle voci scese dal soffitto sotto un solitario corpo di bambina eppure così adulto vanno tagliando l’aria a gesti intorno _apri quegli occhi_ dicono forse non sanno che le ombre … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato aria, bambina, braccia, buio, cuore silenzio, gesti, giardino, intervallo, occhi, ombre, prigioniero, quiete, risposta, rose, soffitto, voci, vuoto
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I giardini della memoria
hanno camminamenti di sassi e croci rifioriscono in coro o muoiono in silenzio assisto da panchine deserte all’inversione non concessa solo postfazioni di minuti al quieto vivere e guardo tracce d’arancio e oro mi pettino di mille capogiri a braccia … Continua a leggere
E se davvero esisti, dio, riprenditi il respiro a primavera
Avanza da tegole grondanti l’apatia dell’inverno lungo i vetri _giù nella casa un poco di tepore_ il gelo invade intorno e un altro giro chiede il giardino spoglio il grigiosporco ruvido dei muri una mattina come un’altra, ieri _mi … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato braccia, casa, coraggio, gelo, ghiaccio, giunchiglie, prato, segnapassi, tegole, tepore, tregua, vetri
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Lila (il Grande Gioco)
Nuvole sparse in una stanza, e non è il freddo. È un attraversamento lento da parete a parete. È ferma al centro, abbandonata nell’enorme poltrona che sembra ingoiarla. Alcuni fogli volteggiano tentando di farsi leggere, le si alternano davanti agli … Continua a leggere
Crociere dove finisce il mare
. Lentezza quasi fissità starsene sulla tolda ad osservare che in certi luoghi di partenza si lasciano valigie e passaporti si sale a bordo piano senza sbracciarsi in versi fuori sincrono. La sabbia che diserta le coste e le clessidre … Continua a leggere
Logica non-contestuale
Le vittorie del tempo sui destini hanno rigore matematico chi strappa il sonno alle chimere àltera il risultato viene da domandarsi e non è facile dove ponemmo limiti al pensiero forse chiedemmo simmetria nel dire pane e assaporare … Continua a leggere
