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Tag Archives: fiori
La figura retorica del niente
A confrontare fatti universali con le minuzie del pianeta _gente che va che viene uccide muore_ un io-relitto non ha mai risposte viene dal punto e non conosce il largo spiaggiato tra le poche suppellettili scrive di voli e … Continua a leggere
History channel
Dai giardini alle onde passando per le ante spolvera segatura dagli armadi versi per dire e farsi udire _la logica è un rigore da cassetti_ quando si perde il senso delle squame i guizzi delle pinne caudali riattraversano il corpo … Continua a leggere
Chi è di scena
Il balcone fiorito è una menzogna quotidiana serve a coprire il niente di una botola senza la scala d’obbligo o l‘uscita di sicurezza il davanzale è un trampolino verso l‘aria che tira oltre c’è il buio _l’assenza d’ogni consapevolezza_ … Continua a leggere
Causa pranzo
sulla montagna l’ufficio chiude a mezzodì mancano pesci e pane moltiplicarli è impresa da titani _ a timbrare la fame non ci sono profeti agli sportelli _ le direttive sono impopolari: la morte è irrilevante se la benedizione del pastore … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie della confusione, poesie della disperazione
Contrassegnato animali, documenti, ecatombe, fame, figli, fiori, giardini, lacrima, lavello, mandolini, mondo, montagna, morte, musica, pani e pesci, pastore, pausa, pluvio, pranzo, scartoffie, storia, timbrare, titani, ufficio
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Après nous le déluge
le visioni dei giorni, il perdurare che si è adattato al moto ondulatorio malgrado il naufragare d’altre vite _uomini morti a testimoni_ uomini vivi sulle boe del mondo un mare rosso accusa tutti noi la nostra terra è un … Continua a leggere
La porta e il silenzio
Pubblicato in CriBo, poesie, riproposte
Contrassegnato amnesia, chiavi, cigolio, fiori, lacrime, occhi, serrature, sonnolenza, strade, tacere, tempo
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Per non perdere il senso (oppure sì)
D’innumerevoli esistenze il pianto e il riso vite da sbarco o vite da blasoni occuparsi dei fatti dis_occuparsi di balconi e salti esiliarsi non basta per ingannare il tempo e la ragione sono finite storie e cantastorie nella piazza … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene
Contrassegnato alberi, amare, cantastorie, corpi, fiori, foglie, giardiniere, intralci, lampioni, parole, passo, piazza, sabbia
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Verso il punto zero
Sette passi in assetto di pace nella corsia dei disa(r)mati nel vivaio di profumi e lontananze ho comprato una rosa per me cammin facendo e avrei voluto un corpo di collina essermi luogo di perenne maggio mi guardavano i fiori … Continua a leggere
Garanzie e scadenze
Il tempo in comodato d’uso nel titanio: matricola _numeri tot_ un vero galantuomo (non ammetto che se ne dica male) il tempo respira con sorsate piccole a volte baci a volte strappi disarmanti questo conta per quelli come me individui … Continua a leggere
Ogni vetta è un Kailash
Riflesso intermittente l’aria ristagna ma tutto si muove intorno anche se in apparenza sembra fermo bandierine policrome, preghiere, suono di campanelle tibetane. Fiori sbocciati dal cristallo sprigioneremo luce dalla roccia, attraversando atmosfere percorreremo le galassie e i mondi. Faremo il … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato aria, atmosfere, bandierine, campanelle, cristallo, fiori, galassie, intermittente, interruzioni, luce, mondi, riflessi, roccia, silenzio, terra, tibetane, vita
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Ipotesi di confine
Se mai lo perderò questo vizio di scrivere _e prima o poi lo perderò_ avrò parole scompagnate in testa caratteri scomposti, e tra le ciglia un soffio d’aria a non volersi pianto Magari guarderò cadere il cielo su … Continua a leggere
Non di solo acciaio
I miei errori sono lucertole agli ultimi soli quando le preghiere non vengono esaudite e le speranze sono di troppo logorroici a volte si divincolano da mani strette a cappio fuggono dagli sfregi che rigarono il sonno cercano di persuadermi … Continua a leggere
Continuum
Fioriscono le cose e sono buone tutte le stagioni per tingersi di luna nei capelli davanti a noi l‘eterno ha vesti bianche vallate di narcisi in festa e margherite con il sole al centro siamo respiri d’universo benché assuefatti alla … Continua a leggere
Le storie
portatele altrove dove non sia possibile narrare storie scadute da bacheche antiche i vetri rotti, i piccoli labirinti di tarli portatele nel cielo d’altri mondi agli angeli supini stanchi di custodire ed annunciare _che ne facciano monito agli dei_ d’altro … Continua a leggere
Non più mi vesto a fiori
da quel giorno che morii lontano in prati brulli e ancora adesso che mi sfoglio d’argento fa lo stesso che mi diriga al faro o mi dipinga il viso di tramonto quanti si va con abiti molesti angoli ripiegati e … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato argento, distanze, fiori, golfo mistico, orchestra. abito, prati, scena, suonatori, voci
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Di rime balzane e interruzioni
Stavo scrivendo una poesia d’amore quasi mi stavo commuovendo, quasi se la tastiera non avesse riso anzi no, sghignazzato e non m’avesse indotto a stropicciare un foglio virtuale al perfido cestino forse è più conveniente scrivere di silenzi e … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie della disperazione
Contrassegnato amore, anime, cioccolatin, elettra, fantasmi, fiori, mezzanotte, misterioso, omuncoli stagnole, parlamento, scrivere, segni, signora
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Invito all’incompiuto
Vieni, ti mostro il mondo un mondo che però non è lo stesso che si possa vedere girevole su un perno illuminato dentro oscuro fuori che tu conosca tempi di mimose in stretta connessione rifiorire nel corpo e nel … Continua a leggere
Concedersi la sera
una pausa dall’essere dismessi ritrarsi a troppa luce _a fianco girasoli_ e portarsi sul retro di sé stessi guardaspalle per raccogliere gli ultimi barlumi levigate accortezze: superfici perdenti e ancora il corpo tiene ____cederebbe se non fossero solo … Continua a leggere
L’acquiescenza delle carte
scivolano giù dal letto le scritture formano una pozzanghera d’inchiostro sullo scendiletto _ma se non hai mai avuto tappetini!_ è vero, non li ho avuti, ma soltanto per scelta ché ho smesso da tempo d’abitarmi e scrivermi graffiti alle caviglie … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie della disperazione
Contrassegnato amore, bambino, carta, caviglie, controluce, diaframma, ficosecco, fiori, fogli, graffiti, ombra, ombretto, scendiletto, scritture, semaforo, separazione, ubriacatura, voci
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Donne dei giorni
nello stesso destino delle ore felici o tempestose delle gite dei nostri dolori fuori porta il mare d’erba alta i passi tallonati dalle offese mancavano sostegni nei filari grappoli e figli respiri tronchi quando partorivamo senza scampo e tutte … Continua a leggere
