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Tag Archives: sera
Ornitoverso
un merlo entrato a tarda sera nella stanza _anzi una merla: piumaggio marroncino e becco pallido_ che si dibatte tra pareti e porte un po’ stordita volteggia e non imbrocca la finestra mi somiglia: c’imbattiamo in ostacoli siffatti che basterebbe … Continua a leggere
Planitude
riflessi il mondo e il cielo in acqua tinta al blu di metilene varchi in attesa della ripartenza placidità dell’onda connessioni di luci viversi al meglio delle circostanze rimandare gli addii si salperà quando le … Continua a leggere
Dal terrazzo si vedono altre cose
tra panni stesi il vento che fa vela cornacchie che volteggiano strafatte di fumo e di eternit _una tettoia sbracata nella polvere_ chiesi all’ufficio delle rimozioni se fosse il caso di sanificare risposero che come cittadino avrei dovuto denunciare il … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie dell'abbandono
Contrassegnato banco, bisturi, camice, cattedra, cittadino, cornacchie, eternit, fornelli, generalità, mafia, mattino, panni stesi, polvere, routine, scranno, sera, timore, tocco, toga, ufficio rimozioni, vele, vento, volante
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In punta di pensieri
Può sembrare una stanza ma è una distesa verde che si estende dal pavimento all’orizzonte e lì una donna lascia che il tempo faccia il suo lavoro tralascia lamentele distilla il meglio delle sue giornate e quando il corpo naviga … Continua a leggere
La banalità del bene (ovvero fronzoli e fiorami)
coccoderie di cieli sempre azzurri primaverie di prati verdi galline becchettare a verso sciolto polente e madrigali intanto che sull’aia cala la sera (sempre cala) così come una perenne fonte che disseta nel gelido sussurro di dolore fantasmi del passato … Continua a leggere
Pubblicato in poesia umoristica, poesie
Contrassegnato anatroccolo, autunno, brina, cieli azzurri, coccoderie, foglie, galline, inverno, luoghi comuni, madrigali, pennuti, rospi, rugiada, sera, versi riciclati, versi sciolti
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Qui dove il tempo è solo una cornice
siamo il ritratto sotto velatura che va sparendo dalla tela l’esilio dei colori a trama rada una passata d’acqua _l’amoramaro che sbiadisce gli occhi _ dipingemmo di sogni autoestinguenti una città di idranti inutili se già ci piove il … Continua a leggere
Mi sento antica
sarà che ho smesso d’inventare di scrivere sui muri cose lievi _gli amici e gli altri amori hanno da fare_ io stessa non saprei che cosa dire e resto sola in questa sala di nonattesa in terapia discognitiva e se … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie del silenzio, poesie dell'abbandono
Contrassegnato amici, amori, buio, crepuscolo, date, finestre, giornata, inventare, muri, notte, parola, porte, sal di nonattesa, sera
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Pas de deux
ombre e riflessi nel minuscolo vano si accendeva un viso in primo piano si parlava scrutandosi negli occhi intorno scomparivano le cose si riversava il mondo nel riquadro vestiti abbandonati sul tappeto svanivano distanze le mani scivolate nell’azzurro le menti … Continua a leggere
raccoglievamo luci
raccoglievamo luci intorno a noi faville per un attimo nella nebbia del nostro essere piccoli _non crescevamo come le sequoie_ abbarbicati alle parole-viatico ignari del divieto di volare aspiravamo a diventare eterni seminati ad incanti aspettavamo il Dio delle stagioni … Continua a leggere
Il costruttore di meridiane
conosce il serpeggiare della luce l’ora inesatta della pietra il raggio che sparisce nella sera la morte di ogni notte _il sonno è tregua_ e tutto il mondo è un sogno persistente dal sognatore all’infinito in assenza di sole … Continua a leggere
La moria ci cova
Allo scoccare delle annate spariscono le porte e chi faceva ombra non la fa e non appare nel Cheshire: la bocca è una cerniera senza più cursore a denti nudi una risata in sospensione _il resto assente_ si sfoltiscono gli … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene
Contrassegnato anagrafe, bocca, Cheshire, cursore, forbici, giornate, gola, impacature, ombra, porte, risata, sedia, sera, seta, trasgressione
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Il fiume e la metropoli
una strada d’asfalto torrenziale che per tenerla a bada bisogna incatenarsi alle ringhiere _un respiro di troppo ed è burrasca_ dolgono i polsi celati nelle maniche di nebbia e la corrente spiana rilievi e insenature al mappamondo Se mi lasciassi … Continua a leggere
Protocollo
Passavo tra le mani _sembravano magnolie_ il bianco era il confine tra le dita il corpo rintanato in fondo agli occhi mi registrava ch’ero già finita mentre parevo appena cominciata e m’intrattenni per amore, solo per diventare una carezza e un … Continua a leggere
Via delle amazzoni
il rettilineo s’incurvò fino alla strada morta pietra su pietra un suono di strapiombo e le giornate caddero nel vuoto scomparvero quadranti da planisferi e corpi delle donne lembi di sé cuciti col catgut costellazioni incise nella carne soltanto le … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato anestesie, catgut, cielo, corpi, costellazioni, donne, locande, madonne, quadranti, rettilineo, sera, strapiombo, tondi, vuoto
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HAI VISTO MAI?
Hai visto mai? Che se la presbiopia tende a velare i dintorni dell’anima e degli occhi e fa calare nebbie sui contorni dei gelsomini in fiore e controvento nell’anosmia d’un sole rarefatto ne disperde il profuma inutilmente sarà che scende … Continua a leggere
Scritto qualche anno fa
AIUOLA Nel giardino abbandonato merli e cornacchie becchettavano tra le gramigne e i rami inselvatichiti dei meli. In fondo a un vialetto di ghiaia, costeggiato da erbacce, c’era una villetta dai muri scrostati e dalle finestre sbilenche, il tetto di … Continua a leggere
Passaggio
nel silenzio di bocche spalancate il grido è un pomeriggio di scorie e rimasugli d’aria __________________ salta la rana salta sono cose così che vengono alla mente senza nessun determinato intento un sosia da cinque passi indietro me che stendo … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poetarum silva, riproposte
Contrassegnato banda, bocche, favori, grido, imperfetti, infiorata, luna, mente, nord, paese, passi, piatti, primavera, rana, riverberi, sera, signora, sosia, transiti vietati, trapassati
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CALENDARIO
Si adattano amori consumati in fretta agli interstizi verdi sussurri di parietaria né mare, né sabbia, onda di segatura, passeri sul rigo del telegrafo in fa diesis ribollire di sangue le tronche parole di miele calendario dei giorni che non … Continua a leggere
In cucina
dedicata a un amico Un vetro piange di vapore dai rivoli si scorgono i balconi il resto è nebbia me stessa immaginaria al di qua dei battenti mi scuote il bip del segnatempo _dopo averne bruciato d’ogni sorta_ chiudere il … Continua a leggere
