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Category Archives: poesie dell’abbandono
Consuntivi
dal passato recente al prossimo futuro lancette che dispongono nell’aria una folata di malinconia — nessuno danza — non basta una nottata a capovolgere un’esistenza di fatica _sembra sia stato vano sopravvivere amare, confidare, rinunciare scrivere la mia … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono
Contrassegnato buoni, cattivo, danza, fatica, futuro, malinconia, morte, passato, scrivere, sopravvivenza, vita
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Scherzavo
e andavo ripetendo che i malanni non sarebbero stati sufficienti a farmi fuori e che dovranno farlo a cannonate per abbattermi ma non era da prendermi sul serio potrà bastare un fulmine gentile : ho le pareti fragili
Gatti non fummo a stare in una scatola
monumenti eroi fusi nel bronzo angeli tratti a forza dalla pietra figure a guardia della notte per contrastare la dimenticanza l’umana inconsistenza niente è stabile il mondo cambia mentre lo si guarda e nella dissolvenza gli osservatori sono gli osservati … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie dell'abbandono
Contrassegnato angeli, bronzo, dimenticanza, eroi, inconsistenza, indeterminato, marmo, morte, pietra, vita
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Da chissà quale distanza
da un verso che si avvinghia sulla carta parole come artigli irrompono in risvolti metafisici _servissero ad un’aquilapoesia!_ e le tragedie i lutti il farsi vecchi lo stare tra la fossa ed il veglione col solito ottimista che proclama “andrà … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie dell'abbandono
Contrassegnato andrà tutto bene, anima, artigli, carta, carta straccia, cocci, espediente, fossa, lutti, ombre, pagine, parole, sillabe, tranquillante, tropi, veglione
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A fine partita
giunge il momento dell’arroccoe il re della casella mattasovrano d’un centimetro quadratoè nell’abbiocco. La regina esiliatasta nell’esiguità dei panoramigli occhi hanno smesso di verificareamori e spazi.Sta di guardia alla nebbia: che non invada tutta la scacchierauna regina smessauna testa … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono
Contrassegnato abbandono, abbiocco, arrocco, fine, nebbia, pensieri, persa, re, regina, scacchi, scacchiera
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Allontanarsi dalle zone d’ombra
dovrei distogliere lo sguardo da quella stupida figura che si sta fingendo vecchia bannarla dagli specchi dovrei sottrarla all’invasione dei perché alle palpitazioni fuori sincrono ai pensieri che oscillano tra fendenti di luce e ciò che capita … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie dell'abbandono
Contrassegnato abbraccio, amici, bambino, carezza, decadenza, dono, figli, follia, intelletto, mano, palpitazioni, pensiero, perché, sincrono, specchi, vecchia
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Assenza di frecce direzionali
non servono maniglie alla porta sul varco del respiro né cartelli l’attraversano ipotesi di soglia _nulla è certo per nuvole e fantasmi_ ma se da un luogo rarefatto ignoto ci guardano benevoli noi prigionieri della gravità che scriviamo l’amore … Continua a leggere
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Contrassegnato abbracciare, appartenenza, cartelli, fantasmi, gravità, ipotesi, maniglie, memoria, nuvole, porta, sabbia, soglia, vita
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Dalle rive della vita
il cielo è uno scenario multiforme un tempo senza date una casa di nuvole e di stelle di tutti che ci amarono ed amammo sotto la volta a perdita di vista orfani tutti: genitori e figli travolti dal dolore … Continua a leggere
Tragipartenopeità
Mi scava nel profondo zone vive elabora ogni forma di vissuto mi pervade è lì che sembra morta e invece uccide un io dimesso e stanco che cerca appigli senza conseguenze ma queste hanno il sentore della fine _da sottacere … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono, poesie della disperazione
Contrassegnato conseguenze, ineluttabilità, mare, morte, occhi, Partenope, sipario, tarantella, tragedia
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Periferie da eludere e immanenze
Girare al largo dalle muraglie di graffiti _i punti oscuri della propria vita_ dalle insidiose retrovie del cuore come dalle fascinazioni che improvvise fanno scrittura e sanno di parole che allappano la bocca se mi nasco da sola in questo … Continua a leggere
Antipoesia
Fiori vi coltivavo. Ora non più. Cani e gatti vi amavo. Ora non più. E non perché vi sono ostile ma per un senso d’allontanamento da tutto quanto che vivrebbe di per sé se non fosse costretto dentro un … Continua a leggere
il giromondo della luce
Pubblicato in poesie dell'abbandono, poesie della rinascita
Contrassegnato acqua, arcobaleno, carezza, colori, memoria, messaggi, naviganti, ombrelli, sole, terra, vele, vento
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Dal terrazzo si vedono altre cose
tra panni stesi il vento che fa vela cornacchie che volteggiano strafatte di fumo e di eternit _una tettoia sbracata nella polvere_ chiesi all’ufficio delle rimozioni se fosse il caso di sanificare risposero che come cittadino avrei dovuto denunciare il … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie da non saper che farsene, poesie dell'abbandono
Contrassegnato banco, bisturi, camice, cattedra, cittadino, cornacchie, eternit, fornelli, generalità, mafia, mattino, panni stesi, polvere, routine, scranno, sera, timore, tocco, toga, ufficio rimozioni, vele, vento, volante
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Precarietà
Al di qua della linea che divide l’essere vivi e consistenti dal non avere peso e rilevanza ho messo un segnaposto senza nome accade che l’inerzia di pensiero offuschi anche gli amori la madrepietra che tra cuore e spalle … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono
Contrassegnato amori, atarassia, briciole, diamanti, essere, linea, nebulosa, nome, noncose, pensieri, peso, precarietà, segnaposto
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L’invisibile Armata
La guerra incalza nelle trincee del tempo vanno in esilio sogni e desideri i pensieri afflosciati nella testa smarriscono parole le superfici ondeggiano periscono le rose sui balconi i passi sulla ghiaia le dannunziane piogge nei pineti l’opera omnia dell’umanità … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono, poesie della disperazione
Contrassegnato balconi, dannunziane, esilio, gabbia planetaria, ghiaia, guerra, merli, morbi, opera omnia, parole, passi, pensieri, rose, storni, testa, trincee
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Sdialogo ai confini del sé
Lo vedi come declina rapida ogni gloriacome ci si dimentica dei nomie come si sparisce dalla scena?Lo vedoè un vuoto che fagocita gli assentiuno scenario d’ombree le parole dette e quelle scritteun domino di tessere cadute Lo vediche mentre dici “sono”non … Continua a leggere
I mali hanno corsie preferenziali
“non mi portate in ospedale in questi tempi di malora” dice l’uomo dal troppo zucchero in vena che se n’è andato via ma ancora sta rispondere è impossibile per insufficienza di dove e il quando è un’astrazione temporale un prolungato … Continua a leggere
Pubblicato in poesie, poesie dell'abbandono
Contrassegnato astrazione, buon samaritano, campana, corsie, disparte, donna, esilio, luna, malora, mente, mondo, ospedale, tempi, vena diabete, zucchero
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