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Tag Archives: voci
Nella pluralità d’interazioni
sapersi insieme nella forma umana equidistanti e ricorrenti _in apparenza sensi, abbracci, voci_ nel ciclo d’ogni giorno ed esistenza avvincono espressioni materiali l’ammiccare degli occhi, una risata il tu per tu dei corpi nell’avvicendamento della mente _la fantasia di … Continua a leggere
imPercezioni
_Era l‘antica nenia a darle nome_ e disse in quel sostare trasparenze di me da farmi trasalire. Senza contorni in un sospeso amniotico nella concavità dell’universo andammo e fummo anfibie prima d’essere donne ho questo che mi assenta : l’essermi persa … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato anfibie, blu cobalto, celesta, estasi, malinconia, nenia, occhi, orecchi, spazi vuoti, trasparenze, turchine, voci
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Sui cancelli del mondo
si aspettava che con il grigio delle mezze voci arrivasse l’avviso di sgombrare nessuno aveva mai saputo quando si stava appesantiti dai ricordi _la memoria è il rovello degli umani_ nelle amnesie pietose si sperava ci si ammalava … Continua a leggere
Minimalismi cerebrali
Il buio il vuoto in cui perdere il senno e quelle voci scese dal soffitto sotto un solitario corpo di bambina eppure così adulto vanno tagliando l’aria a gesti intorno _apri quegli occhi_ dicono forse non sanno che le ombre … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato aria, bambina, braccia, buio, cuore silenzio, gesti, giardino, intervallo, occhi, ombre, prigioniero, quiete, risposta, rose, soffitto, voci, vuoto
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Pensieri come vengono e vanno
Il presente è un attimo compreso tra quello appena trascorso e quello che verrà. Mi pare fosse Parmenide a definire l’attimo immutabile, e il tempo una serie infinita di attimi, ciascuno fermo nella sua immobilità eterna. Anche Zenone, col … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, riflessioni
Contrassegnato bagliori, detto, luce, mezzanotte, misterioso, polvere, presenze, tana, tempo, una lavagna nella notte, vita, voci
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In tedesco
Tempo fa Anna Maria Curci tradusse questa mia poesia, ricordo che ascoltandola mi ricredetti su questa lingua che pensavo dura e poco armoniosa. Qui dalla viva voce di Anna Maria http://media3.roadkast.com/muttercourage/Dauer.wav Durata L’olivo dalla chioma … Continua a leggere
Pubblicato in Anna Maria Curci, In casa d'altri, poesie, riproposte
Contrassegnato anima, i miei testi in altri blog, misterioso, poesie, suono, traduzoni, voci
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Ottava dimenticanza
l’anta d’una porta girevolee sull’attaccapanni il suo cappotto_non lo vidi arrivare_ strati d’ariasi mossero quel tanto ad avvisare non diedi loro retta preferivo un ritorno di memoria a una scontata frase fattanei vuoti galleggiavo in sospensionestrigide senza orientamentonel rasentare armadi … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato amore, anime, fantasmi, frase, galleggiare, grido, guglie, memoria, misterioso, ombra, pareti, prigioniero, respiro, sospensione, suono, voci, vuoti
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Non più mi vesto a fiori
da quel giorno che morii lontano in prati brulli e ancora adesso che mi sfoglio d’argento fa lo stesso che mi diriga al faro o mi dipinga il viso di tramonto quanti si va con abiti molesti angoli ripiegati e … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato argento, distanze, fiori, golfo mistico, orchestra. abito, prati, scena, suonatori, voci
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Mea culpa
tra le onde anche i miei versi Dalla prefazione di Erri de Luca: “…i versi di questa raccolta somigliano a onde, stanno in una corrente che accompagna. Mettersi è il verbo di chi deve andare allo sbaraglio di un’emigrazione: mettersi … Continua a leggere
Pubblicato in poesie della disperazione
Contrassegnato accusa, assoluzioni, colpe, mare, morte, ombra, presenze, silenzio, tana, una lavagna nella notte, vita, voci
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Dell’ignota suadenza e del già detto
l’ombra tracciata dalla meridiana la non_ora disposta ad allungarsi seguendo increspature liquide assecondando il sole in segni dove alloggiano domande imprecisioni sospetti di presenza indefiniti vuoti dell’assenza pescatrice di nebbia mi definì il poeta _ed a ragione_ : … Continua a leggere
Concedersi la sera
una pausa dall’essere dismessi ritrarsi a troppa luce _a fianco girasoli_ e portarsi sul retro di sé stessi guardaspalle per raccogliere gli ultimi barlumi levigate accortezze: superfici perdenti e ancora il corpo tiene ____cederebbe se non fossero solo … Continua a leggere
L’acquiescenza delle carte
scivolano giù dal letto le scritture formano una pozzanghera d’inchiostro sullo scendiletto _ma se non hai mai avuto tappetini!_ è vero, non li ho avuti, ma soltanto per scelta ché ho smesso da tempo d’abitarmi e scrivermi graffiti alle caviglie … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie della disperazione
Contrassegnato amore, bambino, carta, caviglie, controluce, diaframma, ficosecco, fiori, fogli, graffiti, ombra, ombretto, scendiletto, scritture, semaforo, separazione, ubriacatura, voci
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Avvolta in un pronunciare lieve
Colgo nell’apparato dei solisti l’aggrappamento ai solipsismi (malintegrata prima restavo all’angolo, in attesa) ora mi svolgo in altre latitanze fuori da schemi preclassificati _ne conosco le vie determinate e i paraocchi malattie ricorrenti stabiliscono le priorità, naturalmente chi ne è … Continua a leggere
È sempre nella luce la mia notte
ed è per questo che da quel volo interrotto dal destino prima di aprire una vetrata annego nella musica mi assento dalle scorie e dalle storie preferisco comporre i miei colori fotografare la bellezza e il sogno la vita che … Continua a leggere
Domenicale
Dell’idioma delle sfere viene concessa solo qualche sillaba senza la traduzione _un libro scritto in volontaria armonica_ e una parola buona a consolare i figli a casa e fiori sul balcone siamo salvi anche se ha grandinato questa sera Qui … Continua a leggere
Atterravano cieli sui terrazzi
tra calendari e muri quando il tempo tintinnava incatenato d’oro loquacità di passi alle caviglie . Ad osservarlo controluce sagoma d’anni e floridezze (pelle di vetro: s’intravede il mare) il corpo diversamente amabile avvolto nella musica scompare _____
Messaggio a forme sfuggenti (sembrano sparse)
Vengo distribuita in molti versi intendo direzioni e mi divento inafferrabile da qualche parte ride un io di fiori piccoli forse un violino che sparpaglia note in fondo al letto, là dove non trovo i piedi e chi sarò da … Continua a leggere
Trina
era la sua metà che andava senza precisa meta e che pareva distoglierla dai fatti di giornata da percorrenze stabilite una lampada al neon che non funziona ticchetta senza tregua nessuno che le aggiusti il batticuore … Continua a leggere
Disallusione
Prendere a pugni il cielo, quello osannato dalle carinerie d’occhi spavaldi o scartocciare ricci di castagne nella boscaglia triste lei che non può competere di luci starsene chiusa nel già visto appesantita e del compiuto diventato sciatto inutilmente prediletto … Continua a leggere
Immaginarmi altrove
in trasparenze inesplorate avvolta nell’ignoto _niente più cose da annotare_ viva nei quanti in suoni somiglianti e sconosciuti in libertà totale di pensiero forse immersa nel continuum oltre la forma che mi ricopre e mi sconfessa di leggerezza estrema sia … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato anime, aria, cuore, ignoto, il tempo, inesplorato, infinito, leggerezza, luci, mente, misterioso, quanti, sentieri, suono, trasparenze, una lavagna nella notte, universo, viaggio, voci
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