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Tag Archives: aria
Quartine dernier cri
Logoro alle caviglie l’abito mostra date di scadenza percorre l’arenile senza impronte _soltanto scie di vento sulla sabbia_ Il curriculum vitae non più da presentare dimenticarlo chiuso in un cassetto _era un soffio di vita sulle braci_ nell’atelier sprovvisto … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, poesie dell'abbandono
Contrassegnato aria, atelier, braci, cassetto, caviglie, curriculum vitae, memoria, pietra, ricami, sabbia, scadenza
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A ciascuno il suo Munch
(Febbraio 2009) I nostri giri intorno a chi ci amò e a chi amammo aumentano spirali ogni volta di più il posto delle coperte avvolge ora la pietra il tocco delle mani ora disegna l’aria e resistiamo al gelo se … Continua a leggere
In itinere
era discesa per un mezzo giro sul mondo degli oggetti ma perse ogni contatto _la sua gente s’allontanava sempre più_ mentre cadeva e sprofondava dentro le molecole eppure un volo le testimoniava d’un alfabeto senza le parole suoni-luci dicevano colori che … Continua a leggere
Smemorandum
Una buca per ore piccole scavata con le mani, lei ci seppellisce occhi di bambola trucioli di falegnameria mappe degli espropri di casa _a Napoli o a Salerno_ gli antenati impassibili alle furfanterie favorivano i ladri. La madre disse che … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, riproposte
Contrassegnato acanti, aria, bambola, casa, colle, colonne, dimenticanza, esistenza, espropri, graniti, imperatori, infinito, madre, nomi, ore piccole, poeta, scalpellini, secoli, specchio
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Alla fonda
Si scivola così dall’aria al mondo dalle zone del sogno al pavimento dietro finestre senza infissi come l’avesse scardinati il tempo e come si può vivere di rose quando si è dentro spine d’uragano quando la stessa voce che … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato aria, cuore, finestra, giorno, guarigione, infissi, mondo, notte, pavimento, punto, quarantena, rose, spazi, tempo, uragano. spine. voce
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Möbius
I sentieri molteplici ad anelli pluridimensionali, disegnava formiche rigirate les poissons, les nuages et l’escalier mon bon Escher… Domani? sarà lo stesso nastro e il suo rovescio a recargli l’amore di cerbiatta o un gioco d’anche. E niente di esclusivo. … Continua a leggere
Fitto da poterlo tagliare
Per la strada passava un silenzio che pareva persona quasi l’avessi davanti muta costante come un’ombra proiettata soltanto un … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie, riproposte
Contrassegnato aria, attenzione, casa, cuore, gradini, mestizia, nerofumo, ombra, parola, polvere, schiamazzo, selci, silenzio, strada
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L’inizio presuppone l’infinito
perché la fine è un cambio di stagione ci sono armadi in terra e armadi in cielo al termine dell’aria _la vita ripiegata in un cassetto_ E ti ricordi quando innanzi tempo tentarono la fuga i mille pezzi della … Continua a leggere
Verso il punto zero
Sette passi in assetto di pace nella corsia dei disa(r)mati nel vivaio di profumi e lontananze ho comprato una rosa per me cammin facendo e avrei voluto un corpo di collina essermi luogo di perenne maggio mi guardavano i fiori … Continua a leggere
Stando seduti senza fare ombra
E in un abbraccio d’aria aria soltanto abbandonarsi _amati molto e niente_ senza galanterie di gesti e vita in sosta tra le cose da bacheca cose soltanto. Si smette d’annodare le lenzuola si smette ogni evasione nel rinunciare a tutto … Continua a leggere
Ogni vetta è un Kailash
Riflesso intermittente l’aria ristagna ma tutto si muove intorno anche se in apparenza sembra fermo bandierine policrome, preghiere, suono di campanelle tibetane. Fiori sbocciati dal cristallo sprigioneremo luce dalla roccia, attraversando atmosfere percorreremo le galassie e i mondi. Faremo il … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato aria, atmosfere, bandierine, campanelle, cristallo, fiori, galassie, intermittente, interruzioni, luce, mondi, riflessi, roccia, silenzio, terra, tibetane, vita
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Minimalismi cerebrali
Il buio il vuoto in cui perdere il senno e quelle voci scese dal soffitto sotto un solitario corpo di bambina eppure così adulto vanno tagliando l’aria a gesti intorno _apri quegli occhi_ dicono forse non sanno che le ombre … Continua a leggere
Pubblicato in CriBo, poesie
Contrassegnato aria, bambina, braccia, buio, cuore silenzio, gesti, giardino, intervallo, occhi, ombre, prigioniero, quiete, risposta, rose, soffitto, voci, vuoto
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“ci sono più cose sotto il cielo…”
Da non potersi immaginare che sulla via dell’ombra s’accendessero lampade emotive e disgiunzioni elementali tu volasti nel fuoco l’aria ti fu fatale l’acqua ti spense e nella terra esisti ti rappresenta forse, questa luna? Se … Continua a leggere
Metti caso che
non ci separasse il bon ton e dalle teche craniche affiorasse il pensiero a forma di nuvola pipa scaldamuscoli il cucchiaio che nella chiara a neve deve restare ritto il paletot cugino del cappotto e le parole come donne in … Continua a leggere
Tracce rimosse
Correva sulle ombre dei bambù onde di terra ragazza dalle spalle bianche e nella cera il marchio di gravità dolente il caprifoglio a limitare strade mai quiete zufolare di canne, Pan-delirio nell’ugola di sasso. Accentarsi l’aiuola falcidiata dalle suole chiodate … Continua a leggere
L’inattendibile consistenza dell’essere
Ma come si fa a ritenersi seriamente seri _io più che mai_ che avverto il mio consolidare parole intorno ai fianchi penso una mano: stella a cinque punte ed al passaggio ch’è di tutti l’intestino il … Continua a leggere
da MAM
Penombra di Cristina Bove ———————————————————————–
Pubblicato in In casa d'altri, mam, segnalazioni
Contrassegnato apnea, aria, calcolo, CriBo, effetto, gesto, i miei testi in altri blog, penombra, placebo, poesia, pulsioni, sforbiciare, simulacro, simulare, vino
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Farsi parola e nome
Che sono mia e non delle correnti d’acqua o d’aria che fossero appartengo alle luci che s’impigliano tra figlifiori alle pareti e luci che quando sto per dire è notte mi splendono il mattino appartengo alle voci, anche in cantilene … Continua a leggere
Atterravano cieli sui terrazzi
tra calendari e muri quando il tempo tintinnava incatenato d’oro loquacità di passi alle caviglie . Ad osservarlo controluce sagoma d’anni e floridezze (pelle di vetro: s’intravede il mare) il corpo diversamente amabile avvolto nella musica scompare _____
Messaggio a forme sfuggenti (sembrano sparse)
Vengo distribuita in molti versi intendo direzioni e mi divento inafferrabile da qualche parte ride un io di fiori piccoli forse un violino che sparpaglia note in fondo al letto, là dove non trovo i piedi e chi sarò da … Continua a leggere
